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sabato 21 luglio 2012

ESITO DELLA FIACCOLATA IN MEMORIA DI GIAN MATTEO

DOMANI SERA ALLE ORE 22,00 APPUNTAMENTO IN PIAZZA PALAZZO DI CITTA'

A TORINO PER UNA FIACCOLATA IN MEMORIA DI GIAN MATTEO. 


Quando vado a queste manifestazioni, sono sempre un pò emozionato, sarà la paura della commozione e ieri sera mi sono commosso. Non chiedetemi, come hanno fatto, chi c'era e come si chiamava, a parte qualcuno e i giornalisti, ho visto solo dei ciclisti che non indossavano nessuna pettorina di associazione, ma che con un composto silenzio, scambiavano delle opinioni su questo macabro evento, accendevano una candela o rimanevano in silenzio avvolti dal suono delicato dei tanti campanelli delle bici che facevano da sfondo. A tutti anche quelli che non conoscevano Gian Matteo, importava solo che era un ciclista, anche se occasionale, che aveva diritto di poter attraversare sulla pista ciclabile senza perdere la vita. Sicuramente il fato ci mette del suo, ma se la vita fosse affrontata in maniera diversa, il conducente dell'auto avrebbe potuto sicuramente rimandare l'evento. Non voglio prendere le difese, ma sicuramente una persona che si costituisce è una persona che ha una coscienza, chissà sul momento cosa gli è passato per la testa o cosa stava vivendo comunque sia ha fatto la cosa migliore. Chi và in bici quando cade si fà male ma non danneggia nessuno se non se stesso, al massimo può rigare una portiera o rompere lo specchietto di una macchina, ma per chi utilizza l'autovettura è il contrario: oltre alla possibilità di farsi male c'è la possibilità di fare del male agli altri utenti della strada. Non dimentichiamoci che una bicicletta pesa al massimo 12 kg una macchina molto di più. Le automobili oramai sono entrate nella vita comune, ma sono sempre un oggetto che spesso per varie cause può diventare incontrollabile.
Un corteo di ciclisti è partito successivamente da P.zza palazzo di città per una pedalata commemorativa, appropriandosi di tutto lo spazio di cui avevano bisogno, come a simboleggiare un giro per la città a Gian Matteo ma stavolta senza rispettare assolutamente le piste o i segnali stradali, noi ti abbiamo portato nel nostro cuore in giro per la città che ti ha voluto e che sempre ti ricorderà con affetto. Non sono mancati, ovviamente, i maleducati che non hanno assolutamente rispettato il raccoglimento delle persone del corteo, ma questo fà parte di quelle innumerevoli persone che rappresentano un pericolo per i ciclisti e per tutti gli avventori della strada. Il ritorno ha visto un momento di profonda commozione sopratutto quando al suono dei campenelli si è aggiunto un fragoroso ma pacato applauso.
Non dobbiamo aspettare che ci scappi il morto per avere un momento così profondo di raccoglimento, non dobbiamo permettere che queste cose accadano ancora, ma sopratutto non dobbiamo dimenticare mai e fare in modo che questo ieri e la morte di Gian Matteo sia l'inizio di un cammino per la sicurezza di tutti e non un vano sacrificio.

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