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sabato 31 marzo 2012

PARCHEGGIARE LE BICI NEI CORTILI

Arrivata la bella stagione iniziamo ad usare la bici e spesso ci scoccia lasciarla legata al palo sopratutto quando abbiamo dei bellissimi cortili o spazi decisamente molto ospitali e inutilizzati. La tentazione di parcheggiare la bici in cortile è forte anche se spesso qualcuno ci rimprovera alludendo che "la norma" non lo prevede. Questo avviene sia quando siamo proprietario ma sopratutto quando siamo inquilini. Per togliere qualsiasi dubbio lo abbiamo chiesto al Comune di Torino che ci dà questo riferimento.

Parcheggiare le biciclette nei cortili

Ultimo aggiornamento 06.04.2011, 08:57
La Città di Torino, nell'ambito di un programma politico volto a ridurre l'inquinamento urbano dovuto al traffico, è da anni impegnata a promuovere la diffusione dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto non inquinante e ad agevolare quindi coloro che utilizzano la bicicletta al posto dell'automobile per i loro spostamenti non soltanto nel tempo libero, ma soprattutto per i tragitti casa scuola e casa lavoro.
Al fine di consentire il parcheggio della propria bicicletta nei cortili dei condomini, il Consiglio Comunale ha approvato il 20 Febbraio 2001 con deliberazione n. 21 la modifica del Regolamento Edilizio e del Regolamento di Igiene  

Gli articoli in particolare

All'art. 48, punto 2 del vigente Regolamento Edilizio, è stabilito che:
"In caso di nuova edificazione o di ristrutturazione edilizia ed urbanistica ed in tutti i luoghi previsti dall'articolo 7 della L.R. 33/1990, devono essere ricavati appositi spazi destinati al deposito delle biciclette, nei cortili, o in altre parti di uso comune dell'edificio, in misura non inferiore all'1% della superficie utile lorda oggetto di intervento".
All'art. 82 punto 4, del vigente Regolamento d'Igiene è scritto che:
"In tutti i cortili esistenti, o di nuova edificazione, deve essere consentito il deposito delle biciclette di chi abita o lavora nei numeri civici collegati al cortile".

Le ragioni della scelta

Lo scopo delle disposizioni contenute all’interno dei due regolamenti è quello di evitare, per precise ragioni di interesse pubblico, che alcuni regolamenti di condominio possano imporre il divieto di ricovero delle biciclette nei cortili. Inoltre, le disposizioni regolamentari si inseriscono nei più generali interventi adottati dall’Amministrazione in materia di contenimento dell’inquinamento atmosferico.

Problemi di sicurezza degli spazi

Il deposito delle biciclette deve avvenire nel rispetto delle normative di sicurezza garantendo gli spazi di percorso occorrenti ai condomini ma anche necessari agli interventi di emergenza come i Vigili del Fuoco, ambulanze, ecc. e ogni altro accorgimento utile che ovviamente sarà definito all’interno del condominio. Non sussiste problema di intrusione di estranei in quanto per “numeri civici collegati al cortile” si vuole intendere esclusivamente i condomini/edifici dei quali il cortile é pertinenza e quindi ci si riferisce esclusivamente ad un uso riservato ai condòmini e/o inquilini di tali condomini/stabili.

E se il regolamento condominiale mi vieta di parcheggiare la bici in cortile?

Una sentenza emessa dal Tribunale di Milano a seguito di un contenzioso insorto relativamente all'esercizio di tale diritto all'interno di un condominio afferma che:
"la generale destinazione dei cortili al riparo di biciclette utilizzate dagli abitanti degli stabili cui acceda il cortile, non può essere contrastata dai titolari dei diritti reali sui cortili stessi, siano essi proprietari singoli o, come nel caso del condominio, collettivi" ha specificato che il regolamento comunale deve essere ritenuto in ogni caso vincolante rispetto ai privati in quanto "fonte normativa in senso proprio ed incidente in materia di ordine pubblico delineata dalla legge".
Pertanto, trattandosi di norma regolamentare di ordine pubblico e di immediata attuazione deve essere intesa comeobbligatoria prevalente nei confronti dei condomini, anche nell'ipotesi che il regolamento condominiale preveda il divieto del ricovero delle biciclette nei cortili.

Tutti i condomini devono pagare l’apposizione della rastrelliera?

No, tali attrezzi ed impianti potranno essere installati a spese dei reali utenti. Le decisioni circa le modalità operative di tale diritto (individuazione dello spazio del cortile da destinare a parcheggio bici, ripartizione delle spese di installazione e manutenzione delle rastrelliere, quantificazione del numero massimo di cicli da poter posteggiare, ecc.) saranno da discutere nell'ambito dell'assemblea condominiale.
A tale proposito il regolamento condominiale risulta essere lo strumento idoneo per regolamentare appunto l'esplicazione di tale diritto, affinché non si verifichi un parcheggio "selvaggio" e privo di regole e garanzie per tutti.
Scarica l'opuscolo
a cura della Divisione Ambiente - Settore Tutela Ambiente del Comune di Torino

Le domande frequenti

L’amministratore è responsabile del danneggiamento o del furto della bici posteggiata nel cortile?
No, non vi è nessuna responsabilità da parte dell’amministratore in caso di furto o danneggiamento di biciclette posteggiate nel cortile.
E’ obbligatoria l’installazione delle rastrelliere per il ricovero delle bici ?
Non è obbligatoria, se però le bici in cortile diventano tante il decoro lo impone.

Info

Numero Verde InformAmbiente 800-018235
(dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 12,30)

giovedì 29 marzo 2012

Sicurezza dei bambini in bicicletta

Oggi mentre ero in giro per la città, c'era un bambino con la mamma che aspettava di attraversare la strada, vista la posizione della biciclettina sul saliscendi è scivolato dal sellino cadendo di schiena e battendo la testina sulla strada, ovviamente si è fatto male ed è stato necessario l'intervento dell'autombulanza. Mi sono sentito, da ciclista, molto toccato da questa vicenda e mi sento di sottolineare la responsabilità dei genitori in questa vicenda. La legge infatti prescrive che tutti i bambini quando utilizzano la bici DEVONO indossare il caschetto di protezione, in questo caso avrebbe impedito al bambino di sbattere a terra la parte posteriore del cranio. Spesso quando noi dobbiamo acquistare una bicicletta ci mettiamo su internet ci documentiamo affinchè l'acquisto sia mirato alle nostre esigenze, per fare un'investimento mirato ed essere in completa sicurezza. Credo che quando si tratta di un bambino o di un figlio, va bene l'estetica ma la valutazione deve essere più attenta, risparmiare potrebbe essere sinonimo della caduta del bambino. Infatti il sellino della sua bici era in plastica lucida e liscia, questo infatti ha comportato lo scivolamento portando i pantaloncini della tuta. Come avevo scritto tempo fà, l'uso della bicicletta da parte dei bambini è sicuramente un qualcosa di positivo, ma come in tutte le cose, deve essere fatta con la testa all'acquisto e sensibilizzando i bambini all'uso della biciclette, la posizione della sella e utilizzo del cambio. Questo serve sopratutto a far gustare meglio il mezzo, non credete che andare in bici con la sella troppo bassa fà venire male alle ginocchia solo a noi e partire con la marcia più dura è pesante solo per noi. La differenza? Noi ci rendiamo conto di non aver scalato prima di fermarci a loro passa la fantasia. Siccome i nostri figli pendono dalle nostre labbra spendiamo qualche ora in più per fargli comprendere il meglio del mondo della bicicletta. Sicuramente non scivoleranno mai.

domenica 18 marzo 2012

In breve: piste ciclabili

Ci tengo a segnalarvi un sito molto interessante, per chi ama andare in bici e muoversi in sicurezza viaggiando su pista ciclabile. In più oltre a fornire l'elenco delle piste ciclabili di tutta Italia, fornisce anche degli ottimi consigli per il restauro o riparazione delle nostre amate sorelle.

Cliccate e curiosate: http://www.piste-ciclabili.com/wiki/Restauro_di_biciclette_d'epoca


buon divertimento

sabato 17 marzo 2012

BICICLETTE DISMESSE

SE AVETE DELLE BICICLETTE VECCHIE CHE NON UTILIZZATE PIU' IN QUALSIASI CONDIZIONE E DI QUALSIASI TIPO, POTETE INVIARE UNA MAIL A:


                                      lorenzo.ciclista@gmail.com 


VI CONTATTEREMO PER FISSARE UN APPUNTAMENTO PER RITIRARLE GRATUITAMENTE PRESSO IL VOSTRO DOMICILIO. RITIRIAMO ANCHE VECCHI COPERTONI E CAMERE D'ARIA NON  PIU' UTILIZZATE.
SERVIZIO DISPONIBILE IN TORINO E PROVINCIA

venerdì 16 marzo 2012

TEKNO BICI: Quando la bicicletta "muggisce"

TEKNO BICI: Quando la bicicletta "muggisce": Spesso succede, sopratutto per chi ha una bicicletta con freni V-break, che dopo aver sostituito i pattini quando andiamo a frenare la bicic...

TEKNO BICI: Importanza delle luci sulla bici

TEKNO BICI: Importanza delle luci sulla bici: Guardate con attenzione questo video per capire l'importanza del sistema di illuminazione sulle nostre biciclette. Le normative sono impo...

Montare una ruota

Il montaggio di una ruota è un qualcosa che sconfina dal meccanico e passa quasi a un qualcosa di trascendentale. Richiede infatti prevalentemente molta pazienza, ovviamente io cercherò di riassumere questa procedura che richiede indubbiamente un pò di esperienza.
Per costruire una ruota da zero abbiamo bisogno : del cerchio, del mozzo centrale, dei nippli, dei relativi raggi (in funzione del mozzo e cerchio) e del copri nippli. Qualora avessimo una ruota già montata, alla quale dobbiamo sostituire solo il mozzo centrale (magari per mettere un contropedale), non avremo bisogno del cerchio. Cambiare il mozzo anteriore per inserirvi un mozzo-dinamo, non prevede, come nel caso della ruota posteriore il dover prendere in considerazione anche la sostituzione dell'eventuale cassetta rapporti. Bene detto questo mettiamoci al lavoro.
1. prendiamo, al momento dell'acquisto, due misure in funzione del mozzo che stiamo acquistando misurando le flangie questo per determinare la lunghezza dei raggi;

2.Innanzitutto sinceratevi che i raggi che vi hanno dato siano tutti della stessa lunghezza;

3. Prendo quindi un raggio e lo metto nel primo foro dopo la valvola e gli altri a seguire a seconda del numero di raggi;

4. Nel posizionare i raggi non si deve mai chiudere l'accesso alla valvola, quetso dipende dalla posizione del mozzo, attenzione quindi;

5.Inserito il primo set di raggi inseriamo il  secondo set di raggi  dall'interno all'esterno facendo passare ora il raggio all'interno del terzo raggio;

6. Comprando dei nippli in alluminio, molto delicati, utilizzeremo della colla bloccafiletti più leggera, andiamo quindi ad avvitare tutti i nippli dei raggi che abbiamo infilato nel nostro mozzo;

7. Inseriamo ora il terzo set di raggi dall'esterno all'interno, prendiamo come riferimento il raggio davanti alla valvola, ora quello a destra inserendolo nel 2°foro libero a sinistra;

8.Siamo arrivati al 4° e ultimo set di raggi che infileremo dall'interno verso l'esterno del mozzo.

9. Prendete un raggio a caso che terrete di riferimento e lo incrociate con il 2° set, ricordandovi di farlo passare all'interno del 3° raggio;

10. Con un cacciavitino potete ora avvitare tutti i nippli della vostra ruota cercando di calibrare il tiraggio uniformemente;

11. Con la tiraraggi procediamo pertanto alla centratura della ruota senza dimenticare che i raggi lato cassetta più corti o lavorano più verticalmente vanno stretti un filino di meno rispetto al "lato disco"

Se vedete che la ruota dopo tanto ancora non gira dritta prendete una mazzetta di gomma e picchiettate delicatamente sui due lati e in modo circolare intorno al mozzo per assestare il tutto in modo forzato.

giovedì 15 marzo 2012

Importanza delle luci sulla bici

Guardate con attenzione questo video per capire l'importanza del sistema di illuminazione
sulle nostre biciclette. Le normative sono importanti ma di più lo è la nostra prevenzione.




Spero sia stato utile. Buona pedalata.

mercoledì 14 marzo 2012

Quando la bicicletta "muggisce"

Spesso succede, sopratutto per chi ha una bicicletta con freni V-break, che dopo aver sostituito i pattini quando andiamo a frenare la bicicletta produce un suono simile a una mucca che muggisce. I freni V-break prendono il nome dalla forma a V che i supporti dei freni assumono quando sganciamo il filo del freno. Quando andiamo a sostituire i pattini troveremo tutta una serie di rondelle piatte e a forma concava. E' bene che esse ci siano in quanto dopo aver allineato il pattino in prossimità della superficie di attrito, facendo attenzione che non tocchino mai i copertoni, quelle rondelle concave permettono di dare un'inclinazione maggiore al pattino nella parte anteriore. Se noi mettiamo i pattini paralleli al cerchione, frenando saranno rumorossisimi. Qualora non dovessero esserci queste rondelle, comunque l'attacco permette di dare l'inclinazione al pattino. Ottima soluzione è con l'occasione di prendere del grasso e facendo scorrere la guaina del filo del freno cerchiamo di ingrassare il filo facendolo scorrere all'interno della guaina. Spesso capita che circolando con la bici nelle giornate di pioggia o lasciandola parcheggiandola all'aperto, potrebbe ossidarsi il filo o la guaina questo potrebbe frenare lo scorrimento del filo, non essendo quindi dipendente dalle ganascie dei nostri freni

martedì 13 marzo 2012

Progetto Cyclo: Piccoli comuni strategia Europea

La bici è sopravvivenza per le metropoli assediate dal traffico e dalle emissioni, ma è anche il mezzo di trasporto ideale in termini di qualità della vita e delle relazioni per centri di piccole e medie dimensioni. Ne sono convinti tra gli altri, i dieci comuni di area mediterranea che hanno deciso di lavorare insieme per trenta mesi ad un ambizioso progetto Europeo battezzato Cyclo. Capofila del progetto è il comune marchiggiano di Chiaravalle lo affiancano la municipalità di loannina, il network Efxini  Poli e l'unità di Preveza per la Grecia, il comune Spagnolo di Soller, la comunità intermunicipale dell'Alentejo centrale, in Portogallo, il centro di sviluppo di Litija per la Slovenia, l'ente del turismo di Cipro e sempre per l'italia il comune di Pesaro e la regione Marche.

Info: www.cyclingcities.eu

domenica 4 marzo 2012

Il canotto sella ammortizzato


Le biciclette da cicloturismo sono biciclette non necessariamente molto leggere. La mia pesa 16 kg e qualcuno, così su due piedi, direbbe che è un "cancello" chi potrebbe dire il contrario? Bene, con questo "cancello" (Bitwin Riverside 03, con cambio shimano Acera 24 marce dinamo nel mozzo ecc ecc) io ci ho fatto la bellezza, in meno di due anni di 5900 km. Fatto viaggi anche carico come un somarello con sacche dietro e sulla forcella anteriore senza accusare il senso del peso, permettendomi di gustare i paesaggi senza stancarmi. Una cosa però l'avevo notata, percorrendo tratti di strada mista spesso mi capitava dopo aver viaggiato molto di accusare dei mal di schiena, non forti ma sicuramente fastidiosi. Ho pensato che la sella fosse troppo rigida, visto che era priva di scanalatura centrale e di zone morbide sulla parte posteriore, così dopo aver cambiato la sella mi sono reso conto che effettivamente avevo risolto gran parte del problema. Ma non lo avevo totalmente risolto. Da buon ciclista urbano, durante la settimana utilizzo una vecchia bici recuperata e rimessa in pista, con una sella da quattro soldi con quelle mollazze grosse : mal di schiena ZERO! La bici che uso per viaggiare è un CANCELLO!! Guardando poi altre bici da cicloturismo di marca, ho notato come tutte adottasero il canotto sella ammortizzato. Le bici biammortizzate è risaputo che sono molto comode e adatte per determinati percorsi, ma sconsigliate se si deve spingere in salita in quanto parte della spinta sui pedali si perde con la presenza dell'ammortizzatore, per non parlare del peso. Le bici da cicloturismo, infatti sono per lo più bici rigide proprio per consentire di essere caricate, di poter bilanciare il carico e avere la struttura per poter reggere il carico, questo però và a discapito della comodità sulla sella. Le strade cittadine o con delle asperità vanno a dare dei colpi sul fondo schiena che alla lunga, durante un viaggio, si sentono. Adottare un canotto sella ammortizzato, vuol dire non rinunciare alle caratteristiche tecniche della nostra bicicletta, ma avere un cuscino di protezione per la nostra schiena. In passato mi era capitato di parlare con persone che avevano avuto un problema simile al mio, che le avevano provate tutte arrivando persino a cambiare la bici, pensiero che non nascondo mi iniziava a balenare per la testa. Con soli 19 euro, prezzo onesto di un canotto buono, ho risolto tutti i miei problemi, compreso quel male ai glutei dato da ore di pedalate. Ovviamente la parte dell'ammortizzatore, non può entrare nell'invaso del canotto e deve rimanere esterno vincolandoci a una sella leggermente più alta, divenendo così fondamentale la taglia della bicicletta. Ho salvato il mio "cancello" al quale dopo tanti km e tanti viaggi sono molto affezzionato. Sono della convinzione che la bellezza di una bici non è data dalla marca, ma da come la si vive e di come la si personalizza in funzione delle proprie esigenze, ma sopratutto dalle avventure che con essa si vivono.